Rivista Luglio-Settembre 2024

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La nota del Direttore | Mauro Parisi

Stanno arrivando gli accertamenti d’ufficio dell’INPS.
Dal 1 settembre prossimo a ogni azienda e contribuente potranno pervenire dall’Istituto, non solo richieste di esibizione e trasmissione di documenti, ma anche inviti (in effetti, ordini) di comparizione presso le sue sedi e agenzie per fornire dati e notizie.
Oltre ad aziende e contribuenti, potrà essere interessato alle indagini “da remoto” e alle richieste di comparizione dell’INPS, anche “ogni altro soggetto” -e, dunque, perché no?, pure i professionisti (al netto, chiaramente, del proprio dovere di segreto professionale)- sia in grado di fornire materiale e informazioni utili.
Un’attività accertativa in piena regola, di valore tecnico-giuridico non difforme rispetto a quella svolta in sede ispettiva e sul campo. Però più impersonale, meno appariscente, sebbene altrettanto -o più- insinuante.
Che sfodera la propria arma migliore negli effetti potenziali (di legge) che dall’accertamento potranno seguire nel corso dell’eventuale, successivo giudizio.
In Tribunale, infatti, la mancata comparizione presso l’INPS, come l’omessa ovvero carente trasmissione di notizie e documenti, potrà costituire presunzione e argomento di prova a favore dell’Istituto.
Anche dagli atteggiamenti distratti del contribuente è possibile che sorga, in definitiva, una “rilevanza, anche in via esclusiva, ai fini della decisione”.
A tutti, perciò, è consigliato fare molta attenzione a ogni “invito” dell’Istituto.